"Pagine corsare"
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Un caso di "remake" pasoliniano di cui
si sarebbe potuto fare molto volentieri a meno
di Angela Molteni
di Angela Molteni
I nostri connazionali, oltre a fare la fila per il nuovo Iphone, fanno anche la fila per farsi fare gli autografi da Fabio Volo salvo poi esacerbarsi quando l’erede di Buzzati e Calvino non sorride e firma gli autografi a macchinetta. Quei duemila che fanno un’ora di fila per avere il libro autografato di Volo meriterebbero sei mesi di turno all’altoforno di Piombino assieme a quei duemila che fanno la fila per comprare un paio di mutande da Abercrombie.
E neppure Fabio Volo o qualcun altro può pensare di forgiare un "Pasolini a modo suo", cioè uno scrittore e regista di cui quel qualcuno possa dire, scrivere o mettere in scena ciò che gli pare e piace e nel modo che più gli aggrada. E' accaduto recentemente che Fabio Volo si sia cimentato in una tale squallida attività. E abbia trovato anche chi ha ritenuto "democratico" fargli pubblicità. Certo, si può scrivere qualsiasi cosa su chiunque, ma nel caso di Pier Paolo Pasolini non si può prescindere dal fatto che egli sia uno scrittore e un regista entrato a tutti gli effetti nella storia della letteratura e del cinema, con tutto ciò che questo significa, sul piano culturale e non solo. Se ne può parlare dunque con il rispetto, l'umiltà e la competenza di chi un Autore del genere si propone almeno di leggerlo e studiarlo per tentare di capirlo: far parlare altri col copia-incolla, senza indicare neppure le fonti (spacciando di fatto scritti altrui per propri) non è utile e non serve allo scopo che è fondamentalmente quello di comprendere e magari di spremere le proprie personali meningi (ammesso e non concesso, direbbe Totò...) per commentarne l'opera. Per parlare di Pasolini c'è un passaggio dal quale non si può prescindere, un aspetto al quale non è permesso sottrarsi: è indispensabile leggerlo, non smetterò mai di ricordarlo, per conoscerne le opere e il loro significato, anche quello più recondito, che magari può sfuggire a un'analisi superficiale, affrettata o effettuata senza alcun valido strumento culturale. Se ne può parlare naturalmente, lo si può citare, ma occorre anche essere corretti, non farne una "macchietta", accantonando accuratamente tutti i possibili moralismi d'accatto, e rispettare prima di ogni altra cosa il suo lavoro, e anche i suoi diritti d'autore, tuttora esistenti ancorché spettanti a chi ne è legittimamente erede.
C’è chi capisce, e chi no. C’è chi accetta, e chi no. C'è chi è "pieno di sé" e non "pieno di se...". Tutto qui. Non c’è da scandalizzarsi, ci sarebbe soltanto da esercitare il proprio, personale e inalienabile, diritto/dovere di autocritica che nasca perlomeno da un minimo di conoscenza. Con ciò non mi riferisco soltanto a singole persone, ma soprattutto alla televisione, e ai suoi programmi e personaggi orrendi. Oltre alla disinformazione, ai telegiornali pilotati, alle cosiddette trasmissioni di intrattenimento, a odiose parodie, e al nulla rappresentato dalla mancanza totale di proiezioni cinematografiche o di altre programmazioni di qualche spessore, la Tv offre una totale assenza di contenuti perlomeno “passabili”. E c'è ancora chi di Tv si nutre, chi non riesce a liberarsi da una dipendenza tanto odiosa. Non è sufficiente che qualche nuovo canale televisivo, per esempio, trasmetta in diretta una “prima” della Scala per riscattare un mezzo di comunicazione di massa il cui unico motivo di esistenza è ormai la pubblicità, cioè quel comportamento consapevole che induce gli spettatori a non essere “persone”, “cittadini responsabili”, ma esclusivamente “consumatori”. Così, intanto, dilagano “L’ha detto la Tv”, “La Rai l’ha mandato in onda”, eccetera eccetera… riferiti a programmi e a pseudo parodie che definire "miserabili" è quasi un complimento. Cioè programmi che sono quanto di più omologante, consumistico, conformista e “antipasoliniano” si possa immaginare... e l'aspetto maggiormente vergognoso, sia chiaro, è che chi si esprime in questo modo si richiami proprio a Pasolini. Niente complimenti nei confronti di chi non si mette in grado di comprendere (... né un originale né una miserabile parodia). Nessuna considerazione per chi neppure sospetta che una persona possa farsi possedere, almeno per un attimo, da pura e semplice ’’ombra di un dubbio”… Scriveva lo stesso Pasolini nei primi anni settanta a proposito della trasmissione televisiva "Canzonissima":
«[…] Per me i responsabili di questa trasmissione sono dei veri e propri criminali, e non in senso traslato della parola. […] Purtroppo gli alti dirigenti della Tv che vogliono questa orribile trasmissione (che del resto, benché più clamorosamente, è a livello almeno dell'80 per cento di ciò che è trasmesso alla televisione) si sono creati intorno una catena infinita di omertà, perché, essendosi, con la violenza, conquistata l'opinione pubblica, hanno trascinato nel loro criminale disegno anche tutti coloro che della pubblica opinione devono tener conto: per esempio, i giornalisti, i direttori di settimanali e di quotidiani, ecc. E si è dunque creata la impopolarità più dura e intrasgredibile intorno a chiunque manifesti il suo dissenso contro un simile obbrobrio [...]. Obbrobrio che viene con uguale leggerezza (ed effettiva brutalità) accettato dalla piccola borghesia e dalla classe operaia. Esso (tale obbrobrio) è quindi una delle manifestazioni più clamorose di quella cultura di massa che il capitalismo impone e vuole come interclassista. Quando gli operai di Torino o di Milano cominceranno a lottare anche per una reale democraticità di questo ente fascista che è la Tv, si potrà realmente cominciare a sperare. Ma finché tutti si ammasseranno davanti ai loro video, borghesi e operai, a lasciarsi umiliare in questo modo, non resta altra soluzione che la più impotente disperazione». ("Pasolini. Saggi sulla politica e sulla società", Meridiani Mondadori, Milano 1999)
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Lo stesso - o forse perfino peggio - si potrebbe scrivere oggi a proposito della parodia pasoliniana oggetto del programma (ospitato dalla televisione pubblica) di Fabio Volo, qualcuno di cui si arrossisce anche soltanto a pronunciarne il nome. Scrive a questo proposito Daniele Luttazzi: "A me sembra chiaro che per essere ammessi in Tv bisogna appartenere alla nuova specie televisiva creata negli anni berlusconiani, ma che va sempre di moda: la figura del paraculo, quello che non si schiera mai, che si mimetizza, che fa del qualunquismo una bandiera. Bonolis che dichiara di non sentirsi né di destra né di sinistra, Fabio Volo che si vanta di essere qualunquista, Simona Ventura che si definisce equidistante. Gene Gnocchi, Fiorello, Fabio Fazio, Baudo stesso. Sono gli eroi dell'opportunismo Tv, quelli con la maschera patinata. Lavorano rispettando la condizione di non disturbare, non accorgendosi che l'opportunismo è una forma di corruzione".
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Lo stesso - o forse perfino peggio - si potrebbe scrivere oggi a proposito della parodia pasoliniana oggetto del programma (ospitato dalla televisione pubblica) di Fabio Volo, qualcuno di cui si arrossisce anche soltanto a pronunciarne il nome. Scrive a questo proposito Daniele Luttazzi: "A me sembra chiaro che per essere ammessi in Tv bisogna appartenere alla nuova specie televisiva creata negli anni berlusconiani, ma che va sempre di moda: la figura del paraculo, quello che non si schiera mai, che si mimetizza, che fa del qualunquismo una bandiera. Bonolis che dichiara di non sentirsi né di destra né di sinistra, Fabio Volo che si vanta di essere qualunquista, Simona Ventura che si definisce equidistante. Gene Gnocchi, Fiorello, Fabio Fazio, Baudo stesso. Sono gli eroi dell'opportunismo Tv, quelli con la maschera patinata. Lavorano rispettando la condizione di non disturbare, non accorgendosi che l'opportunismo è una forma di corruzione".
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"Pagine corsare", blog dedicato a Pier Paolo Pasolini - Autrice e curatrice: Angela Molteni Autori associati: Alessandro Barbato, Claudio Rampini, Marco Taffi le notizie contenuti in oltre dodicimila documenti dedicati a Pier Paolo Pasolini. * * * Il contatore di accessi è stato inserito il 13 gennaio 2013 e da quella data vengono visualizzate tutte le visite a questo blog. Gli accessi pregressi sono quindi da sommare a quelli esposti dal contatore di Shiny Stat sottoriportato. Dal conteggio statistico di "Blogger" nel periodo dal 15 febbraio 2012 (data di creazione del blog) a tutto il 12 gennaio 2013 gli accessi risultano essere stati 499.939. Ti ringraziamo per avere visitato queste pagine. |