"Pagine corsare"
LA SAGGISTICA - IL CINEMA
L’ultima ossessione di PPP: ritornare a Sodoma
di Claudia Morgoglione
LA DOMENICA di Repubblica 2 dicembre 2012
"Il nuovo progetto cinematografico di Pasolini dopo 'Salò' è sempre rimasto segreto", scrive "LA DOMENICA di Repubblica" il 2 dicembre scorso. Sarebbe auspicabile che la stampa, quanto meno, si astenesse dal dare notizie che spesso risultano imprecise. In effetti, niente è meno segreto e meno che mai inedito del soggetto di quello che avrebbe dovuto essere il film che Pasolini aveva in animo di girare dopo "Salò". La lettera a Eduardo era arcinota e così pure il trattamento del film, un testo corposo, che - oltre ad essere pubblicato nell'opera omnia pasoliniana ("Pasolini per il cinema", II, Meridiani Mondadori, Milano 2001) - è stato oggetto di informazione e degli studi e riflessioni, tra l'altro, di Alessandra Fagioli [CinemaSessanta, n.5/6, settembre/dicembre 2002], Laura Salvini ["I frantumi del tutto. Ipotesi e letture dell'ultimo progetto cinematografico di Pier Paolo Pasolini, Porno-Teo-Kolossal", Cueb, Bologna 2004] ecc. Nel film "La voce di Pasolini" di Matteo Cerami e Mario Sesti (2005) viene addirittura proposta un'ipotesi di realizzazione, tramite disegni animati, della sceneggiatura pasoliniana: si veda a questo proposito la pagina di questo stesso blog "Pasolini per Eduardo. La sceneggiatura del film Porno-Teo-Kolossal, 1975" [A.M.].
Ritornare a Sodoma e Gomorra. Una scommessa quasi impossibile che Pier Paolo Pasolini porta avanti con determinazione, nelle ultime settimane di vita: un altro viaggio cinematografico nei vizi e nelle perversioni umane, dopo quello nella disturbante crudezza visiva e nella devastante metafisica del potere del suo ultimo film.
Non più in una cornice storica, dettata dall’ambientazione nelle fasi finali del fascismo. Ma in un contesto contemporaneo, picaresco, tragico e anche un po’ buffo, tra Roma, Milano e Parigi. E con protagonisti due personaggi uniti in una dinamica alla Don Chisciotte e Sancho Panza: un Re Magio pietoso verso le debolezze della gente, col volto inconfondibile di Eduardo De Filippo; e il suo servo rozzo dalla insospettabile natura angelica, interpretato da Ninetto Davoli. Si intitola Porno-Teo-Kolossal, questo progetto incompiuto. E a riprova della volontà di realizzarlo, c’è la lettera.
«Spero con tutta la mia passione che accetti di farlo e che mi aiuti e mi incoraggi ad affrontare una simile impresa». La morte, il 2 novembre di quello stesso autunno, lo impedirà. Ma il soggetto della pellicola mai girata, così pieno di idee e di invenzioni, mantiene intatto il suo interesse. Ricordando il modo unico con cui il suo autore si concedeva al cinema: poetico, povero e insieme potentissimo. E facendoci rimpiangere la mancata collaborazione tra lui e un altro grande del Novecento come De Filippo, dal temperamento in apparenza assai diverso. La prima stesura del film viene resa pubblica ora, per la prima volta, in occasione di una grande retrospettiva sul cinema pasoliniano che si inaugura il 13 dicembre al MoMA di New York, per concludersi il 5 gennaio. Organizzata in collaborazione con Luce/Cinecittà, Fondo Pier Paolo Pasolini, Cineteca di Bologna e Graziella Chiarcossi, cugina ed erede del regista, si articola in mostre, seminari, performance varie; ma ha il suo clou nella riproposizione di tutti i suoi film, restaurati grazie a un finanziamento ministeriale. Capolavori riportati allo splendore originario: dal folgorante debutto con Accattone (1961) alla visione controversa e “scandalosa” di Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), passando per capolavori come Il Vangelo secondo Matteo.
E a corredo dell’evento esce negli Stati Uniti - edito dalla Cineteca - un volume in inglese intitolato Pier Paolo Pasolini. My Cinema, che ripercorre la sua carriera dietro la macchina da presa, con immagini mai viste e i commenti pellicola per pellicola scritti di suo pugno, ricavati da appunti, interviste e altri materiali. E poi, in appendice al volume, ci sono la lettera scritta a Eduardo e il soggetto finora inedito su Sodoma e Gomorra, ritrovato tra le carte depositate al Gabinetto Vieusseux di Firenze (a cui la Chiarcossi ha donato l’archivio di suo cugino scomparso). Il titolo provvisorio del testo - di cui esiste anche un successivo trattamento, più esteso - è Il cinema; cambiato in seguito nel più immaginifico Porno-Teo-Kolossal.
Certo, non è l’unica idea a cui Pasolini stava lavorando prima della morte (c’era anche una sorta di ossessione per un film su papa Paolo VI), ma la missiva a De Filippo indica la volontà di concentrarsi su questo nuovo viaggio nei vizi umani, stavolta in chiave fantastica. Ai nostri giorni, un Re Magio napoletano e il suo servo Romanino si incamminano verso il luogo in cui è nato il Messia, ma finiscono per arrivare troppo tardi. Perché nel frattempo si fermano tra il sesso eterosessuale con orge, delitti e stupri di Gomorra (che in realtà è Milano), l’erotismo omosex e farsesco di Sodoma (Roma) e un’occupazione militare stile Vietnam di Numanzia (Parigi). «Poche pagine dattiloscritte che mostrano con grande potenza la follia creativa di Pasolini - commenta Gian Luca Farinelli, il direttore della Cineteca di Bologna che ha seguito tutte le fasi del restauro dei film - se lo leggiamo così, d’un fiato, viene da pensare che solo uno Steven Spielberg con gli effetti speciali di adesso riuscirebbe a realizzarlo. Del resto quasi tutti i soggetti del grande regista scomparso danno questa sensazione, fanno pensare a qualcosa di impossibile da trasporre: e invece ogni volta, grazie al suo genio poetico, lui ci è riuscito. A dispetto della povertà di mezzi del suo cinema». Ma il Porno-Teo-Kolossal è interessante anche per un altro motivo: «Rappresenta una sorta di sintesi - spiega ancora Farinelli - tra le opere dei primi anni e quelle tarde». Non solo un progetto incompiuto: il vero testamento spirituale del Pasolini regista.
![]() |
"Pagine corsare", blog dedicato a Pier Paolo Pasolini - Autrice e curatrice: Angela Molteni Autori associati: Alessandro Barbato, Claudio Rampini, Marco Taffi le notizie contenuti in oltre dodicimila documenti dedicati a Pier Paolo Pasolini |